domenica 20 novembre 2011

giudicati sull'amore

Nel grandioso affresco di quest'ultima domenica dell'anno liturgico, Gesù è un <<re seduto sul trono della sua gloria>>. Ben diverso dai domatori assoluti del suo tempo, pur detenendo un amore immenso, divino, sceglie di essere servo di tutti, colui che vive per amore, un compagno di viaggio che da la vita per i suoi amici. Per questo può passare in rassegna le sue pecore, come profetizzava Ezechiele, separando i responsabili del bene da quelli del male. I primi otterranno il bene per l'eternità, i secondi continueranno ad avere il male che si sono scelti per sempre... non dobbiamo considerare questa distinzione come una mancanza di misericordia. E' probabile che il Padre buono faccia di tutto per salvare i malvagi e sogna che tutti possano entrare nel suo Regno Glorioso. Tuttavia, rispetta la libertà di autoescludersi che hanno gli uomini. La netta novità rispetto all'Ebraismo sta nel considerare gli altri, ed in particolare i bisognosi come Gesù stesso. Il Cristianesimo non sarà mai pura spiritualità o meccanico esercizio su di se, sul modello di certe forme religiose orientali. non sarà mai semplice sottomissione alle regole di Dio, sul modello musulmano. Sarà sempre accoglienza reale e creativa di qualunque piccolo dell'umanità, in nome di Dio. Per questo, alla fine, soltanto l'amore lo salverà! 

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