lunedì 12 marzo 2012

3za settimana di Quaresima!!!

Il nuovo Tempio

Il Vangelo di oggi allontana Gesù da quell’immagine buonista di Dio che a volte va di moda, specie tra i giovani: “Faccio ciò che voglio, anche ciò che so essere male, tanto Dio è Buono, mi perdona!”.
Gesù, dice Giovanni, “conosceva quello che c’è nell’uomo”: vizi e virtù, perle e limiti. Annunciare la misericordia del Padre non significa accettare che l’uomo resti nell’errore e nel male.
I comandamenti ribaditi nella Prima lettura erano già molto chiari ed avrebbero costruito una comunità positiva ed amorevole. Il tempio era il luogo maestro per dare a Dio il giusto posto. Ma gli uomini dell’epoca lo stavano “distruggendo”, per usare le parole di Gesù. Ne avevano fatto un mercato disonesto, attraverso norme ufficiali e consuetudini. Gli animali per i sacrifici dovevano essere “idonei”, quindi venivano comprati sul posto a un prezzo fino a tre volte superiore a quello consueto. La moneta per l’offerta al tempio era propria, visto che non doveva avere simboli pagani; i cambiavalute ne approfittavano per “arrotondare” a proprio vantaggio.     
Gesù, già allergico alla ricchezza che pone in antitesi a Dio, non ha mezze misure in questa scena che turba ancora le nostre coscienze, ma ci ricorda che “non si può amare Dio che non vediamo senza amare i fratelli che vediamo”, come ci ribadisce il Discorso della Montagna. Il cristianesimo non può che essere concreto: il primo tempio, luogo di culto a Dio, è il corpo dell’uomo!
Violenza, adulterio, furto, falsità, bramosia sono le vere offese a Dio, soprattutto se vengono da uomini di religione. Per questo questa pagina ci deve scuotere ed invitare con forza alla giustizia e all’amore.

FIGLI DELLA LUCE


 

Siamo fatti così, Signore.
Preferiamo le tenebre alla luce.
Nelle tenebre si possono nascondere
le nostre piccole manie,
i vizi apparentemente innocenti,


i gesti subdoli ed interessati.
Nelle tenebre si possono confondere
i giudizi ed i difetti,
giocando alle tre carte
senza farsi mai cogliere in fallo.
Nelle tenebre prolifera
un sottobosco di follie,
la fantasia è una fuga dalla realtà,
il piacere è una forma di schiavitù.
Nelle tenebre non distingui il bene dal male,
il vero dal falso, il bello dal brutto.
Nelle tenebre non scorgi le trappole,
smarrisci la strada,
ma t’illudi di aver raggiunto la meta.
Ma anche se non vorremmo,
accendi Tu quella luce. 
Allora vedremo le bugie del male, 
la schiavitù dei nostri difetti,
la giusta direzione per il nostro viaggio.
Saremo figli della luce,
come tu vuoi,
senza paura di punizioni,
ma con la convinzione
che l’hai accesa,
venendo sulla Terra,
soltanto PER noi.