venerdì 16 dicembre 2011

il vangelo di domenica 18 Dicembre 2011

IV Domenica di Avvento - Anno B

Santo(i) del giorno : B. NEMESIA (Giulia) Valle, Vergine,  S. GAZIANO di Tours (F), Vescovo

«Non temere, Maria»

Dal Vangelo di Gesù Cristo secondo Luca 1,26-38. 
Nel sesto mese, l'angelo Gabriele fu mandato da Dio in una città della Galilea, chiamata Nazaret,
a una vergine, promessa sposa di un uomo della casa di Davide, chiamato Giuseppe. La vergine si chiamava Maria.
Entrando da lei, disse: «Ti saluto, o piena di grazia, il Signore è con te».
A queste parole ella rimase turbata e si domandava che senso avesse un tale saluto.
L'angelo le disse: «Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio.
Ecco concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù.
Sarà grande e chiamato Figlio dell'Altissimo; il Signore Dio gli darà il trono di Davide suo padre
e regnerà per sempre sulla casa di Giacobbe e il suo regno non avrà fine».
Allora Maria disse all'angelo: «Come è possibile? Non conosco uomo».
Le rispose l'angelo: «Lo Spirito Santo scenderà su di te, su te stenderà la sua ombra la potenza dell'Altissimo. Colui che nascerà sarà dunque santo e chiamato Figlio di Dio.
Vedi: anche Elisabetta, tua parente, nella sua vecchiaia, ha concepito un figlio e questo è il sesto mese per lei, che tutti dicevano sterile:
nulla è impossibile a Dio».
Allora Maria disse: «Eccomi, sono la serva del Signore, avvenga di me quello che hai detto». E l'angelo partì da lei. 

sabato 10 dicembre 2011

per riflettere...

Passo dopo passo, il nostro cammino in questo Avvento prosegue, e siamo ormai alla terza domenica: chissà quanti modi splendidi abbiamo saputo trovare, durante la settimana appena trascorsa, per preparare la strada al Signore che viene!
Chissà quante occasioni abbiamo saputo cogliere per stendere tappeti di benevolenza e di gentilezza sulla strada della nostra vita! Chissà quanta luce abbiamo saputo spandere intorno a noi, giorno dopo giorno!
Tanto più che, come il Maestro e Signore ci aveva suggerito la Prima settimana di Avvento, sappiamo ormai essere attenti a tutto quello che ci circonda e alle persone che ci vivono accanto: in questo modo, diventano davvero numerose le occasioni per abbellire la nostra strada verso il Signore!
Perciò, quale sarà, oggi, la nuova parola pronta ad accompagnarci? Ripercorriamo insieme il Vangelo e la scopriremo di certo.
In questa domenica ci viene incontro di nuovo la figura di Giovanni Battista, che già abbiamo cominciato a conoscere domenica scorsa.
Sappiamo che è il cugino di Gesù, sappiamo che vive solitario sulle rive del fiume Giordano e sappiamo anche che alcune sue scelte possono stupire: si nutre di cavallette e miele selvatico e indossa una veste di pelo di cammello.
Di Giovanni Battista, però, sappiamo soprattutto che ha ricevuto da Dio un impegno molto importante: aiutare la gente del suo tempo a prepararsi per accogliere l'annuncio di Gesù, la sua Bella Notizia!
Quindi Giovanni Battista è proprio la persona giusta per aiutarci nel cammino di Avvento; questo è proprio il suo incarico, è uno specialista in questo!
Stiamo allora ad osservare cosa succede nel brano del Vangelo che abbiamo appena ascoltato.
In Palestina, c'è molta curiosità intorno alla figura di questo strano tipo, un po' brusco di modi, che non si perde in troppe chiacchiere. C'è tanta gente che va a cercarlo perché desidera ricevere il battesimo, perché vuole cambiare davvero la sua vita.
Ma ci sono tanti altri che vanno lungo le rive del Giordano soprattutto per curiosità.
I capi del popolo, i sacerdoti del Tempio e i farisei, cominciano a impensierirsi un po': Chi sarà mai, questo Giovanni Battista??
Le voci su di lui sono tante e vogliono saperne di più; perciò ecco che una mattina, sulla riva del fiume Giordano, si presenta una delegazione ufficiale. È un gruppo di persone inviato dai capi del popolo, dai farisei e dai sacerdoti del Tempio: tutti uniti nel rivolgere una sorta di interrogatorio a Giovanni Battista.
Quello che questi investigatori vogliono scoprire è: chi è veramente Giovanni Battista. Le folle, entusiaste, dicono in giro da tempo che lui è il Cristo, il Salvatore inviato da Dio; altri affermano che è il profeta Elia che è ritornato; altri dicono che è comunque un profeta? insomma voci diverse, con pareri diversi.
Per questo gli inviati da Giovanni Battista pongono subito la domanda fondamentale: Tu, chi sei??
Penso valga la pena fermarci un istante a considerare la semplicità e l?umiltà di Giovanni Battista. Poteva approfittare dell'occasione per ricevere onore, applausi e molto altro, se avesse risposto come la folla desiderava!
Bastava dire che sì, era lui l'inviato da Dio che da secoli si attendeva! Oppure poteva dire che sì, era proprio lui il profeta Elia ritornato una seconda volta!
Ma Giovanni ama la verità, è lì per dire a tutti la verità sul Signore che sta per giungere e quindi non si lascia sfiorare da nessun pensiero di successo: non ci tiene a diventare famoso, preferisce parlare chiaro.
Perciò risponde di no, che lui non è nessuna di quelle grandi personalità che la gente pensa. Anzi, quando quelli insistono perché vogliono saperne di più, Giovanni Battista prende a prestito le parole del profeta Isaia per rispondere: io sono soltanto voce di uno che grida nel deserto.
È un'immagine molto bella: Giovanni dice di sé, che lui è solo una voce, nulla di più.
Una voce che chiama, che invita, che sollecita, che chiede a chiunque voglia ascoltare, di preparare la strada al Signore.
Il suo compito è quello di parlare e annunciare, di gridare, se occorre, per scuotere i cuori un po' addormentati: è voce.
Non ha importanza nient'altro di lui, della sua persona, conta solo il suo impegno ad annunciare il Signore che viene. Al Giordano compie la sua missione di essere testimone del Signore che sta per giungere.
L?evangelista Giovanni, che ci racconta questo episodio nel brano di Vangelo che abbiamo ascoltato, ci descrive il Battista usando proprio questa parola: testimone. E ripete più volte che il Battista è proprio questo: un uomo chiamato a dare testimonianza.
Ma che cos'è un testimone? Testimone è chi ha visto qualcosa con i propri occhi o l?ha sentita con le proprie orecchie e può dire agli altri che non c?erano: sì, è così, è proprio così.
Molte volte, nella vita, c'è bisogno di persone che siano testimoni, che possano dire: sì, è successo proprio così.
Per esempio, quando due persone si sposano, al matrimonio devono essere presenti almeno altre due persone che firmano sul registro e che dichiarano: ?Sì, è vero, questi due si sono sposati qui e oggi. Noi eravamo presenti, abbiamo ascoltato il loro sì, e nessuno può dire il contrario!?
Oppure, se succede un incidente stradale, magari in una via della città, i vigili chiedono alle persone che si trovavano sul posto di raccontare cosa è successo, cosa hanno visto, tutti i dettagli che ricordano, in modo da poter ricostruire l?accaduto: queste persone sono i testimoni e la loro memoria, insieme alle loro parole, aiuta i vigili, che prima non c'erano e non hanno potuto vedere nulla, a capire quanto è successo al momento dell'incidente.
Sapete che cosa succede in Italia se una persona perde i documenti e deve farseli fare di nuovo?
Per esempio, immaginiamo che il signor Tizio Chilosà perda i suoi documenti, non ne ha nessuna copia e deve correre a rifare la carta d?identità: come farà? Come può dimostrare chi è, come si chiama? Mica lo conoscono quelli dell?ufficio anagrafe!
Semplice: si deve presentare negli uffici dell?anagrafe insieme a due persone che lo conoscono e che i documenti ce li hanno. Perciò il signor Tizio Chilosà va insieme a sua moglie e a suo fratello, e questi due testimoniano che Tizio si chiama proprio Tizio Chilosà. Sono loro che testimoniano che è proprio chi dice di essere.
Quindi il compito di un testimone è un compito serio, di grande responsabilità.
Ebbene, Giovanni Battista è il testimone di Gesù: lì, sulle rive del fiume Giordano, dice a tutti che Gesù è proprio l?inviato di Dio.
Mi sembra che testimone può essere la parola preziosa che ci guida nella terza settimana di Avvento. Anche noi siamo chiamati ad essere testimoni di Gesù.
Come?
Beh, tutte le domeniche ascoltiamo la sua Parola qui in chiesa, i più grandi si lasciano avvolgere dal suo amore anche attraverso l'Eucaristia.
In più, tutti noi, giorno dopo giorno, abbiamo imparato a riconoscere la sua presenza attraverso l'amore dei nostri genitori e di tutte le persone che ci vogliono bene.
Abbiamo imparato a riconoscere la sua presenza che à vita, nella natura, nella bellezza del creato.
Quindi sappiamo tantissimo di lui e davvero possiamo essere suoi testimoni, nella vita di ogni giorno, di fronte a tutti quelli che si chiedono se davvero Gesù è il Figlio di Dio, se davvero Gesù è quell?amico unico e insuperabile, se davvero Gesù riempie di amore e di gioia la vita!
Possiamo essere suoi testimoni con piccoli gesti: non vergognandoci della nostra fede, non avendo paura di fare un segno di croce, se ci vede qualcuno, per esempio. Oppure possiamo essere suoi testimoni dicendo alle persone che incontriamo ogni giorno, tutta la nostra gioia per il Natale ormai vicino, che non è solo il far festa, i regali, il buon cibo, le vacanze da scuola? ma è soprattutto il compleanno di Gesù! Possiamo essere suoi testimoni, vivendo come lui ci ha insegnato: riuscendo a non rispondere a un dispetto con un altro dispetto; non volendo essere per forza quelli che vincono ad ogni costo; non escludendo mai nessuno dai nostri giochi; portando avanti bene i nostri impegni di ogni giorno?
E se qualcuno dovesse chiederci: ?Ma chi te lo fa fare?? potremo rispondere da veri testimoni: - Gesù, me lo fa fare! proprio lui!?

il vangelo di domenica 11 Dicembre 2011



III Domenica di Avvento - Anno B - Gaudete

Santo(i) del giorno : S. DAMASO I, Papa (memoria facoltativa),  S. MARÍA MARAVILLAS DE JESÚS, Carmelitana scalza, fondatrice
 
«In mezzo a voi sta uno che voi non conoscete, uno che viene dopo di me»
Dal Vangelo di Gesù Cristo secondo Giovanni 1,6-8.19-28. 
Venne un uomo mandato da Dio e il suo nome era Giovanni.
Egli venne come testimone per rendere testimonianza alla luce, perché tutti credessero per mezzo di lui.
Egli non era la luce, ma doveva render testimonianza alla luce.
E questa è la testimonianza di Giovanni, quando i Giudei gli inviarono da Gerusalemme sacerdoti e leviti a interrogarlo: «Chi sei tu?».
Egli confessò e non negò, e confessò: «Io non sono il Cristo».
Allora gli chiesero: «Che cosa dunque? Sei Elia?». Rispose: «Non lo sono». «Sei tu il profeta?». Rispose: «No».
Gli dissero dunque: «Chi sei? Perché possiamo dare una risposta a coloro che ci hanno mandato. Che cosa dici di te stesso?».
Rispose: «Io sono voce di uno che grida nel deserto: Preparate la via del Signore, come disse il profeta Isaia».
Essi erano stati mandati da parte dei farisei.
Lo interrogarono e gli dissero: «Perché dunque battezzi se tu non sei il Cristo, né Elia, né il profeta?».
Giovanni rispose loro: «Io battezzo con acqua, ma in mezzo a voi sta uno che voi non conoscete,
uno che viene dopo di me, al quale io non son degno di sciogliere il legaccio del sandalo».
Questo avvenne in Betània, al di là del Giordano, dove Giovanni stava battezzando.

mercoledì 7 dicembre 2011

AVE MARIA, PIENA DI GRAZIA!




Ave Maria, piena di grazia
Una bambina viveva felice con il suo papà e la sua mamma.
Ma per vendetta, alcuni uomini molto cattivi rapirono la bambina perché erano invidiosi della felicità della sua famiglia. Arrivarono un giorno nei loro grandi mantelli e, sulla strada che portava alla scuola, s'impadronirono della bambina. Galoppando di gran carriera su cavalli neri si allontanarono ben presto dal villaggio e presero la strada della foresta. La buia e tenebrosa foresta che ingoiava per sempre le persone imprudenti che vi si avventuravano senza guida.
Quegli uomini dal cuore di pietra portarono la bambina nel cuore della foresta. Volevano che si perdesse per sempre nella foresta. La bambina piangeva terrorizzata. E ripeteva, quasi gridava, la preghiera che la mamma e il papà le avevano insegnato: "Ave Maria, piena di grazia...". Dopo un po' giunsero dove la foresta era più intricata e impenetrabile. Là abbandonarono la bambina.
La poverina si accucciò ai piedi di un grande albero, continuando a ripetere tra i singhiozzi: "Ave Maria... Ave Maria...".
Improvvisamente, fra le lacrime, proprio ai suoi piedi vide una rosa. Una rosa dai petali teneri come una carezza. Poco più avanti, ben visibile, tra l'erba e le foglie, c'era un'altra rosa, poi un'altra, un'altra ancora... formavano un sentiero che si snodava tra gli alberi.
La bambina cominciò a camminare da una rosa all'altra, prima esitante, poi quasi di corsa.
Dopo un po' arrivò al margine della foresta e si trovò nelle braccia della mamma e del papà.
Anche loro avevano visto il sentiero di rose ed erano partiti alla sua ricerca.
Perché anche la mamma e il papà avevano continuato a dire l'Ave Maria.
E tutte quelle Ave Maria, quelle dei genitori e quelle della figlia, erano diventate un sentiero di rose.
Che li aveva riportati tutti insieme.

Anche le nostre Ave Maria formano il sentiero che ci aiuta a non perderci nelle foreste di questo mondo... E che ci riporta al sicuro nelle braccia del Padre dei Cieli.

«Piena di grazia»


Dal Vangelo di Gesù Cristo secondo Luca 1,26-38. 
Nel sesto mese, l'angelo Gabriele fu mandato da Dio in una città della Galilea, chiamata Nazaret,
a una vergine, promessa sposa di un uomo della casa di Davide, chiamato Giuseppe. La vergine si chiamava Maria.
Entrando da lei, disse: «Ti saluto, o piena di grazia, il Signore è con te».
A queste parole ella rimase turbata e si domandava che senso avesse un tale saluto.
L'angelo le disse: «Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio.
Ecco concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù.
Sarà grande e chiamato Figlio dell'Altissimo; il Signore Dio gli darà il trono di Davide suo padre
e regnerà per sempre sulla casa di Giacobbe e il suo regno non avrà fine».
Allora Maria disse all'angelo: «Come è possibile? Non conosco uomo».
Le rispose l'angelo: «Lo Spirito Santo scenderà su di te, su te stenderà la sua ombra la potenza dell'Altissimo. Colui che nascerà sarà dunque santo e chiamato Figlio di Dio.
Vedi: anche Elisabetta, tua parente, nella sua vecchiaia, ha concepito un figlio e questo è il sesto mese per lei, che tutti dicevano sterile:
nulla è impossibile a Dio».
Allora Maria disse: «Eccomi, sono la serva del Signore, avvenga di me quello che hai detto». E l'angelo partì da lei. 

domenica 4 dicembre 2011

LA TUA STRADA...


Insegnami, Signore, a prepararti la strada.
Dove c'è buio, fammi accendere una luce.
Dove c'è sete,  aiutami a scavare un pozzo.
Dove c'è una ferita, insegnami a lenire il dolore.
Dove c'è solitudine, fammi portare compagnia.
Dove c'è disperazione, fammi portare fiducia.
Dove c'è cinismo, fammi portare alternative.
Dove c'è noia, fammi portare vitalità.
Dove c'è fatica, fammi portare speranza.
Dove c'è amarezza, fammi portare speranza.
Dove c'è ingiustizia, fammi portare equità.
Dove c'è corruzione, fammi portare rettitudine.
Dove c'è ignoranza, fammi portare conoscenza.
Dove c'è vuoto, aiutami ad essere presenza.
Dove c'è nostalgia di TE, fammi annunciare la fede.
Dove c'è morte, insegnami a riempire il futuro di Vita.
Così potrai essere riconosciuto
come Signore e Salvatore,
colui che da tutti è aspettato,
colui che a tutti ha dato una risposta
e certezze di vita eterna.

venerdì 2 dicembre 2011

...per riflettere!

Com'è andata la Prima Settimana di Avvento? Siamo riusciti a seguire l'invito di Gesù? Domenica scorsa ci aveva chiesto: ?Vegliate!?, cioè tenete gli occhi aperti per riconoscere e comprendere quello che succede intorno a voi!
?Vegliate!?, cioè tenete gli occhi aperti per essere attenti alle persone che avete vicino, attenti a non lasciar scivolare via neppure un?occasione per amare!
Chissà quante cose ognuno di noi avrebbe da raccontare riguardo alla settimana appena trascorsa! Chissà quante cose belle ha visto e scoperto tenendo gli occhi ben aperti! Chissà quanto amore ha incontrato e offerto, ciascuno di noi, prestando attenzione a quello che accade intorno e soprattutto alle persone che abbiamo accanto!
Sì, veramente è stato bello vivere il primo passo che il Maestro e Signore ci ha suggerito per questo viaggio attraverso l'Avvento, fino al Natale.
E oggi?
Siamo sicuri che anche la Parola di Dio di questa domenica ha da offrirci il tesoro prezioso che ci potrà accompagnare nella Seconda Settimana di Avvento.
Riflettiamo un momento insieme: mi sembra che, dopo aver ascoltato il Vangelo, ci colpisca subito la figura di Giovanni Battista.
Come per Gesù, i Vangeli non ci raccontano nulla della sua infanzia: sappiamo della gravidanza di Elisabetta, sappiamo del tempo che Maria, sua cugina, trascorre insieme a lei, sappiamo di tutta la grande festa che circonda la nascita di Giovanni? poi, silenzio.
Come sia cresciuto e cosa gli sia accaduto per tanti anni, non lo sappiamo. Lo ritroviamo così, ormai cresciuto, lontano dalla sua casa. Se ne sta in luoghi solitari, lungo le rive del fiume Giordano, invitando tutti a convertirsi.
Da come ce lo descrive la Parola di Dio, sembra un tipo un po' strano: se ne sta lontano da tutti, fuori dalle città. Si veste con stoffe ruvide, con una veste fatta di peli di cammello, e mangia miele selvatico e cavallette abbrustolite: non so voi, ma io proprio non ci terrei a farmi invitare a pranzo da Giovanni Battista!
Eppure, al di là di questi elementi che possono sembrarci un po' strambi, quest?uomo giovane e forte ha un annuncio importantissimo da offrire a chi lo va a trovare: preparatevi, perché il Signore Dio sta per venire!
Tocca proprio a lui preparare il cuore della gente ad accogliere la Bella Notizia che Gesù presto comincerà a portare di città in città!
Giovanni Battista invita a cambiare vita e a prepararsi perché il Regno di Dio è vicino, perché il Signore sta arrivando?
In fondo, è molto simile a quello che ci stiamo ripetendo da domenica scorsa: il Signore Gesù sta arrivando, tornerà, anche se non sappiamo il giorno e il momento preciso. Per questo noi, come la gente del tempo di Giovanni Battista, vogliamo prepararci e prepararci bene.
Alle folle che vanno da lui, Giovanni Battista fa una proposta semplice, ma molto concreta: li invita a farsi battezzare, cioè ad immergersi nelle acque del fiume Giordano, come segno, visibile a tutti, del desiderio di cambiare quello che nella propria vita non è secondo il cuore di Dio.
Chi si rende conto di aver trascurato troppe volte di vivere come il Signore Dio desidera, chi si accorge di essere stato troppo egoista, chi desidera lasciare entrare la forza gioiosa dell?amore di Dio nella propria vita, riceve da Giovani Battista sempre lo stesso invito: fatti battezzare! Così tutti sapranno che i tuoi non sono solo dei bei desideri, ma un impegno vero, un impegno che ti avvolge come l'acqua del fiume, che ti penetra dentro come le gocce d'acqua, che ti lava e purifica dal passato e ti rende fresco e pronto verso il futuro.
Questo è il senso del battesimo presentato da Giovanni Battista che, però, avverte: guardate che le mie parole e questo battesimo non sono il punto di arrivo, ma solo il punto di partenza! Dopo di me arriverà qualcun altro, un altro molto, molto più grande e più potente. Da lui riceverete non un battesimo nell?acqua, ma un battesimo travolgente grazie alla forza dello Spirito Santo.
Questo qualcuno di cui parla Giovanni Battista, noi sappiamo ormai che è Gesù, ma chi va al Giordano, ancora non lo sa.
Però è bello sapere che abbiamo un punto in comune con tutta quella gente che si avvicina alle rive del fiume Giordano per ascoltare Giovanni Battista: stiamo tutti aspettando il Signore e desideriamo tutti prepararci bene!
E allora, cosa possiamo fare?
Anche in questa domenica c'è una parola che può aiutarci: viene ripetuta più volte nel Vangelo che abbiamo appena ascoltato: ?Preparate la strada?
Appena ho ascoltato questa frase, mi si è incollata in testa e subito mi si è presentata un?immagine: le strade delle nostre città, addobbate così come sono in questi giorni che precedono il Natale.
Pensateci un attimo? chiudete gli occhi e pensate a come i negozianti preparano le strade in cui si affacciano i loro negozi: luci, ghirlande, fiocchi, tappeti rossi e verdi sul marciapiede, vetrine piene di decorazioni? una vera festa per gli occhi!
Si cammina incantati, tra finti ghiaccioli luminosi e alberi di Natale grandissimi, pieni di palline luccicati!
Uno si sente di buon umore semplicemente guardandosi attorno!
E perché i negozianti preparano con tanta cura la via?
Lo fanno perché le persone abbiano voglia di passare proprio da quelle strade, perché si fermino davanti alle loro vetrine, perché camminando per la città, anche da lontano, uno veda tutto quello splendore e dica: ?Voglio andare a vedere! Com'è bello! Voglio proprio avvicinarmi!?
E funziona, vero?, tutto questo impegno nel decorare!
Tutti siamo attratti da una strada bella e illuminata, da una strada che comunica subito il sapore della festa!
Ma se i negozianti preparano così le loro vie, noi in che modo possiamo preparare la strada al Signore?
Forse, possiamo prendere esempio da loro, perché vogliamo che il Signore passi proprio dalla nostra strada.
Vogliamo che si fermi proprio qui, con noi.
Vogliamo che scelga, tra tutte, proprio la strada che abbiamo preparato per Lui.
Vogliamo mettere anche noi i tappeti felpati che rendono piacevole camminare: basta trovare ogni giorno qualche gesto gentile da fare, qualche piccolo favore? mica cose difficili, sapete? Chiudere una porta con garbo invece di sbatterla? muoversi con attenzione quando abbiamo lo zaino in spalla, per non colpire nessuno? salutare con un sorriso le persone che incrociamo per le scale del palazzo o nei corridoi a scuola? non lasciare le scarpe e i libri in giro per casa? non farci ripetere cento volte sempre le stesse cose?
Vedete? Sono tutte cose facili, alla nostra portata! Ma rendono la vita piacevole, come se si camminasse su morbidi tappeti.
E poi possiamo addobbare la strada della nostra vita con le luci della felicità, imparando a riconoscere tutte le cose belle che accadono intorno a noi. Se ci facciamo attenzione, ogni giorno ci sono almeno tre motivi per essere felici: se li riconosciamo, subito il nostro cuore, il nostro volto, i nostri occhi si illuminano!
Ed è una luce speciale e calda, molto, molto, molto più bella di qualsiasi festone luminoso!
Se prepariamo così la strada al Signore che viene, siamo sicuri, certi al cento per cento, che Lui si fermerà a gioire con noi!

il vangelo di domenica 4 Dicembre 2011

II Domenica di Avvento - Anno B

Santo(i) del giorno : S. GIOVANNI CALABRIA, Sacerdote, fondatore,  S. GIOVANNI DAMASCENO, Dottore della Chiesa (mf) 


«Io non son degno di chinarmi per sciogliere i legacci dei suoi sandali»


Dal Vangelo di Gesù Cristo secondo Marco 1,1-8. 
Inizio del vangelo di Gesù Cristo, Figlio di Dio.
Come è scritto nel profeta Isaia: Ecco, io mando il mio messaggero davanti a te, egli ti preparerà la strada.
Voce di uno che grida nel deserto: preparate la strada del Signore, raddrizzate i suoi sentieri,
si presentò Giovanni a battezzare nel deserto, predicando un battesimo di conversione per il perdono dei peccati.
Accorreva a lui tutta la regione della Giudea e tutti gli abitanti di Gerusalemme. E si facevano battezzare da lui nel fiume Giordano, confessando i loro peccati.
Giovanni era vestito di peli di cammello, con una cintura di pelle attorno ai fianchi, si cibava di locuste e miele selvatico
e predicava: «Dopo di me viene uno che è più forte di me e al quale io non son degno di chinarmi per sciogliere i legacci dei suoi sandali.
Io vi ho battezzati con acqua, ma egli vi battezzerà con lo Spirito Santo». 

...c'era un BAMBINO a BETLEMME!!!!


Questa proposta teatrale e musicale per bambini racconta un'antica leggenda: 
i Re Magi, giunti a Betlemme, cercarono di coinvolgere tutti gli abitanti della piccola cittadina ad andare con loro a visitare Gesù, il bambino appena nato in una grotta. 
Tutti aderirono con entusiasmo, portando i loro doni; solo una vecchina scorbutica e molto egoista rifiutò di vedere e aiutare il bambino, per poi però pentirsi sinceramente... 
come andrà a finire? Un piccolo spettacolo ricco di fantasia, con sei canzoni ritmate e coinvolgenti, per ricordare, insieme ai bambini, come il Natale sia la grande festa dell’amore, dell'accoglienza e della solidarietà....